Ogni giorno, la mente continua ad acquisire conoscenze, ma tende anche facilmente a dimenticare i concetti o ideali che vengono raramente utilizzati. In effetti, parliamo spesso dei termini paradosso e ossimoro, soprattutto quando cerchiamo di trasmettere delle espressioni contraddittorie. La maggior parte di noi “pensa” di conoscere la differenza tra le due, ma le stiamo davvero utilizzando correttamente nelle nostre conversazioni quotidiane?
Facciamo un piccolo test veloce per scoprire quanto ne sappiamo realmente di queste due “quasi” analoghe parole! Inserite una “P” nella colonna di destra se pensate che la frase sia un paradosso e una “O” per un ossimoro.
Esempi | Paradosso o Ossimoro? |
Il pilota di terra è amaramente dolce. | |
Nessuno va lì, è troppo affollato. | |
“Oh miserabile abbondanza, Oh ricchezze mendicanti! (John Done) | |
Il cibo sano mi fa stare male! | |
La vita è eterna, però dobbiamo morire. | |
I mendicanti non possono essere selettivi! | |
Il mondo sta eternamente morendo! |
Risposte: O/P/O/P/P/P/O
Bene… come ve la siete cavata? Li avete eseguiti tutti correttamente… senza consultare un dizionario o qualunque altra pagina web per rinfrescare la vostra memoria? Ne è passato di tempo dagli anni liceali, o no? Vediamo un po’ a quale categoria appartenete:
A) avete ottenuto un punteggio perfetto! In questo caso il vostro cervello è stato in grado di assimilare e trattenere il concetto da quando eravate giovani oppure lavorate nel campo educativo e utilizzate quindi questi due termini quotidianamente;
B) il vostro punteggio era così così! Probabilmente perché il vostro cervello fa fatica a ricordarsi le regole;
C) avete completamente sbagliato tutto! Molto probabilmente perché state utilizzando i due concetti in modo errato da tempo o perché non siete stati in grado di afferrare perfettamente la loro definizione negli anni precedenti!
Quelli di voi che appartengono alla categoria “A” possono anche permettersi di non leggere questo blog poiché non avete bisogno di rinfrescarvi la memoria. Per quanto riguarda il resto di voi, non preoccupatevi! Questo blog è stato scritto per aiutarvi a capire meglio questi due concetti molto paralleli.
Da un punto di vista etimologico, la parola paradosso deriva dal termine greco “paradoxos”; da para “contrariamente” + doxa “opinione”. Anche il termine ossimoro viene dalla parola greca “oxymoros”; da oxys “nettamente” + moros “stupido”. Ci rendiamo conto che questo non è certamente sufficiente per aiutarvi a ricordare la differenza tra le due, ma conoscere l’origine delle parole può talvolta aiutarvi a capirle meglio, soprattutto in vista di quanto segue:
- Un paradosso non è altro che un’affermazione o un gruppo di affermazioni che si contraddicono un po’. Es. Il cibo sano mi fa stare male! Perché poi il cibo sano dovrebbe far star male chiunque?
- Un ossimoro è una combinazione di parole contrastanti o antinomie. Es. Amaramente Dolce. Come può qualcosa di amaro essere dolce?
- Un paradosso viene quindi espresso con una serie di parole che formano una frase completa o un frammento. Es. La vita è eterna, però dobbiamo morire. I termini eterna e morire sono espressi separatamente, o in diverse parti della frase, per trasmettere un paragone contraddittorio.
- Un ossimoro è sempre composto da due parole opposte ma raggruppate tra di loro. Es. Eternamente morendo sono due parole opposte che vengono utilizzate “insieme” per esprimere una posizione contrastante.
Avete visto? Non era poi così difficile! Adesso che conoscete la differenza tra un paradosso e un ossimoro, riuscite a ricordare quale delle due, viene più frequentemente utilizzata nella conversazione di tutti i giorni? Poiché il cervello umano tende solitamente a formulare delle frasi complete, o dei frammenti di esse, mentre state parlando, siete sicuramente abituati a utilizzare i paradossi più di qualsiasi ossimoro.
Spero che questo blog sia riuscito a fare un po’ di luce sulla questione! Ricordatevi: un paradosso e un ossimoro sono “quasi esattamente” uguali anche se non lo sono realmente!